Castello di Mussomeli

Castelli di Sicilia

Castello Manfredonico

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La Sicilia è terra di castelli che vogliamo accompagnarvi a conoscere attraverso la storia e le leggende che, spesso, camminano insieme, l’una accanto all’altra. La nostra passeggiata ci conduce nell’incantevole entroterra nisseno e, precisamente, a Mussomeli, uno dei suoi gioielli più belli, incastonato tra le meravigliose terre del Vallone, dominata dal  Castello Manfredonico che la protegge dall’alto e di cui vi racconteremo le vicende.

Tra Storia e Leggenda

Si narra che il maniero fu realizzato in soli tre anni, tra il 1364 e il 1367, su un precedente forte di epoca sveva, per volontà di Manfredi III di Chiaramonte, duca di Modica, conquistato dalla sua ubicazione su un altura inaccessibile che lo rendeva strategico da un punto di vista militare. La roccaforte fu al centro di un evento passato alla storia come “sala dei Baroni”, che andiamo a raccontarvi. Federico III di Aragona, formalmente re di Trinacria (1355- 1377), governò intessendo buoni rapporti con i notabili dell’Isola e, per fare ciò, nel 1374 fu ospite del Chiaramonte presso il castello di Mussomeli con la figlia Maria di Sicilia o d’Aragona che, alla morte del padre, nel 1377, ancora minorenne ereditò la corona di Trinacria (1377- 1401). Affiancata da 4 vicari, Artale Alagona, Guglielmo Peralta, Francesco Ventimiglia e Manfredi Chiaramonte, li vide entrare in contrasto perché mentre l’Alagona intendeva farla sposare con Gian Galeazzo Visconti, il potente duca di Milano, il Ventimiglia parteggiava, invece,  per il principe aragonese Martino, futuro re d’Aragona e di Sicilia. Alla fine quest’ultimo, facendo rapire la giovane regnante, ormai compromessa, grazie all’aiuto di Guglielmo Raimondo Moncada, riuscì a sposarla. Questa unione matrimoniale, nata con l’inganno, fu, però, disapprovata da papa Bonifacio IX, Alagona e Manfredi Chiaramonte che riunì in una sala del castello, da quel momento in poi chiamata “sala dei Baroni”, i notabili dell’Isola cercando di convincerli, ma senza riuscirvi, dell’illegittimità di quel matrimonio. Quando Martino il Vecchio duca di Montblanc d’Aragona, sbarcato in Sicilia nel 1392, si fece incoronare, nella cattedrale di Palermo, re di Trinacria, gli unici a non accettarlo furono Artale Alagona e Manfredi Chiaramonte, a cui, per punizione, vennero confiscati tutti i beni, in parte attribuiti ai Moncada, fedeli, invece, agli aragonesi.

Passando dalla storia alle leggende, ecco che si apre un nuovo capitolo in cui alcune di queste si intrecciano e altre si innestano. Il Castello di Mussomeli nel 1549 divenne proprietà di Don Cesare Lanza, Barone di Trabia e, poi, Conte di Mussomeli,  padre di Laura, la sfortunata baronessa di Carini, sul cui omicidio, commesso dal padre o dal marito Don Vincenzo La Grua-Talamanca, Barone di Carini, per averla colta in flagranza di tradimento col Ludovico Vernagallo, aleggiano, ancora, molti dubbi. La baronessa soggiornò a Mussomeli per lunghi periodi ed è da ciò che nasce la suggestione dell’avvistamento del suo fantasma in alcune stanze del castello, in cerca del padre per vendicarsi.

Un altro racconto, molto struggente, vede protagoniste Clotilde, Margherita e Costanza, sorelle del principe Federico che, costretto ad andare in guerra, per proteggerle, le segregò in una piccola stanza di cui fece murare la porta, con i beni necessari per quella sopravvivenza che, invece, di essere breve, come aveva immaginato, si prolungò, con l’amara e macabra scoperta, al suo ritorno, delle sorelle morte per inedia, col volto sfigurato dalla fame e le scarpe tra i denti nel tentativo di resistere. Dalla “camera di li tri donni”, si narra che si odano lamenti e pianti disperati.

Altro abitatore del Castello di Mussomeli sarebbe il fantasma di Guiscardo de la Portes, un soldato spagnolo che, in patria, vide osteggiata la sua unione con la bella Esmeralda de Loyoza da don Martinez, immaginatelo come il Don Rodrigo dei Promessi Sposi, infatuato di lei. In un giorno non precisato del 1392, il condottiero partito con l’esercito di Re Martino I, arrivato in Sicilia, affascinato dal racconto del sovrano sulla terra di Manfreda, antico nome di Mussomeli, lasciata Palermo, si diresse nel cuore pulsante della Sicilia, non sapendo che, dalla Spagna, era stato inseguito dagli uomini di Don Martinez che, rifiutato dalla bella Esmeralda, per punirla, decise di uccidere il suo amato. Nei pressi del castello, ferito gravemente, fu rinchiuso nelle sue segrete, dove morì nel 1392. La sua anima, ancora oggi, sembra che vaghi, in compagnia delle tre donne, Clotilde, Margherita e Costanza, e di donna Laura, la Baronessa di Carini, tra le stanze castello e chissà che, visitandolo, non vi imbattiate in loro.

Mussomeli, il cui nome secondo il Fazello deriverebbe da Monte Mele, su cui sarebbe sorto Mons Mellis, Monte di Miele, da cui Mussomeli, e per il Cluverio, invece, da uno dei Monti Gemelli, il Marone, e Monte Melle dalla contrazione di Monte Gemello, e il suo maniero vi attendono per mostrarsi a voi in tutto il loro magnificente mistero. 

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Indirizzo: Viale del Castello, 93014 Mussomeli CL

Provincia:  Provincia di Caltanissetta

TerritorioComune di Mussomeli

Orari

venerdì09–13:15, 15–19
sabato09–12:15, 15–18:15
domenica09–12:15, 15–18:15
lunedì09–13:15, 15–19
martedì09–13:15, 15–19
mercoledì09–13:15, 15–19
giovedì09–13:15, 15–19