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La nostra passeggiata ci porta alla scoperta del Castello di Vicari che, sorgendo su una rocca a circa 700 metri sul livello del mare, domina dall’alto il piccolo comune. Nel 1154 così venne, ne “Il Libro di Ruggero”, dal geografo Idrisi: “Vicari, imponente castello e fortilizio inespugnabile, ha abbondanza di acque e terre produttive”. Edificato, probabilmente, nel periodo arabo, fortificato, quasi sicuramente, dal Conte Ruggero e utilizzato, nel 1077, contro il maniero di Castronovo, divenne famoso durante la battaglia dei Vespri perché scelto come rifugio da Giovanni di San Remigio, prefetto del Val di Mazara. Tra i suoi proprietari si annoverano: i Chiaramonte, i Valguarnera, i Talamanca, La Grua, Ventimiglia, Del Campo, Caetani di Calatabiano, Alliata e gli Squillaci, che lo cedettero a Salvatore Bardi, barone di Sambuca, Gli ultimi proprietari furono i Bonanno, principi di Roccafiorita, che lo mantennero fino alla fine del feudalesimo.
Il Castello, che sorge sul pizzo Sant’Angelo, era difeso da una cinta muraria con varie torri. La zona principale, quella formata dagli ambienti di rappresentanza e vita quotidiana, corrispondeva alla parte più alta della rupe che, al suo acme, mostrava la torre mastra. Attualmente le parti maggiormente visibili sono: i resti delle mura merlate, la torre del mulino e della porta fausa o bummara, etimologia che attesta l’antica presenza dei musulmani nei territori vicaresi, e i resti delle cisterne, riportati alla luce dagli ultimi scavi archeologici. Si suppone che, durante il periodo paleocristiano o al più tardi in epoca bizantina, avesse all’ingresso un vestibolo, trasformato in seguito nella chiesa di Santa Maria del Boikos.
“Chiudiamo con un aforisma di Fernando Pessoa, indicato sia per i castelli interiori, che per quelli reali come quello di Vicari, emblema dei suoi fasti: “Ho perduto, prima di nascere, il mio castello antico. Sono state vendute, prima che nascessi, le tappezzerie del mio palazzo ancestrale. Il mio maniero di prima della mia vita è caduto in rovina, e solo in certi momenti, quando il chiarore lunare sorge in me da sopra i giunchi del fiume, mi si raffredda la nostalgia”.
Fernando Pessoa
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Vicari
Indirizzo: Via della Torre, 90020 Vicari PA
Provincia: Provincia di Palermo
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